OSTEOMA DELLA COROIDE IN OCT 3D: L’ANOMALA CRESCITA DI TESSUTO OSSEO AL DI SOTTO DELLA RETINA.

In un contesto professionale dove sei sempre attento a eseguire al meglio la tua attività lavorativa,

che ti porta a seguire aggiornamenti, protocolli e linee guida.

Professione che si introduce nei tuoi pensieri e occupa la tua mente anche nel tempo al di fuori dalla sede lavorativa, come quando sei a cena, momento in cui, dovresti invece scrollarti di dosso i quadri patologici che ti hanno destato più sconcerto.

Questo è uno di quei casi clinici che ti suscitano un forte impatto emotivo,

QUALE CAUSA GENERA LA CRESCITA DI TESSUTO OSSEO ANOMALO ALL’INTERNO DEL BULBO OCULARE, TRA LA RETINA E LA SCLERA?

Probabilmente sono in molti a chiederselo.

Questa condizione patologica è estremamente rara ed è ancor più rara a livello mondiale, se è purtroppo bilaterale.

Ho recentemente visitato un ragazzo che presenta questa malattia in entrambi gli occhi, ma fortunatamente ha mantenuto ancora una ottima acutezza visiva in OD e in OS, raggiungendo circa    09-10/10 in ciascun occhio. Ancor più potrebbe sorprendere il fatto che questa si sia mantenuta tale dal momento della diagnosi, avvenuta all’età di cinque anni, durante il consueto screening prescolare.

Questo caso clinico non mi lascia indifferente, poiché sono stato proprio l’oculista che lo visitò 15 anni fa, senza più rivedere il piccolo paziente finora, dopo che lo avevo indirizzato ad un centro oftalmologico di alta specializzazione.

L’OSTEOMA DELLA COROIDE

Sappiamo che ad oggi questa patologia oculare è costituita  da un tumore, che seppur  benigno, è in grado di provocare un serio danno irreversibile per la funzionalità visiva. Le cure attuali in genere non sono risolutorie né di innocua attuazione per l’occhio stesso.

Gli strumenti di primo impiego ambulatoriale, successivamente al sospetto diagnostico scaturito nella valutazione della Retina durante la visita oculistica, sono rappresentati dalla Retinografia ad alta definizione, dalla Tomografia a Coerenza ottica (implementata con immagini 3 D) OCT , dall’Angio OCT,  dalla Ecografia Oculare, dalla Fluorangiografia e dall’Indocianografia. 

Ulteriori mezzi diagnostici eventuali, sono le indagini TAC e RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RMN) dell’Encefalo e delle Orbite.

Vengono a sorgere speranze dalle ricerche nel campo medico che operano in svariate direzioni, non specificamente nell’ambito oculistico.

Una prospettiva terapeutica, anche se teorica e lontana, potrà essere rappresentata da studi biotecnologici innovativi, quali le Nanotecnologie?

Bibliografia:

1. Shields CL, Manalac J, Das C, Saktanasate J, Shields JA. Review of spectral domain enhanced depth imaging optical coherence tomography of tumors of the choroid. Indian J Ophthalmol. 2015 Feb;63(2):117-21. doi: 10.4103/0301-4738.154377. PMID: 25827541; PMCID: PMC4399119.

2. Obuchowska I, Konopińska J. Importance of Optical Coherence Tomography and Optical Coherence Tomography Angiography in the Imaging and Differentiation of Choroidal Melanoma: A Review. Cancers             (Basel). 2022 Jul 10;14(14):3354. doi: 10.3390/cancers14143354. PMID: 35884415; PMCID: PMC9316780.

3.Sayanagi K, Pelayes DE, Kaiser PK, Singh AD. 3D Spectral domain optical coherence tomography findings in choroidal tumors. Eur J Ophthalmol. 2011 May-Jun;21(3):271-5. doi: 10.5301/EJO.2010.5848.                 PMID: 21038307.

Nell’immagine ottenuta con impiego dello strumento OCT con elaborazione in 3 D, si evidenzia la massa tumorale dell’Osteoma (freccia) che deforma la sovrastante Retina, nella regione Centrale, la Macula.

IMMAGINE OCT IN 3 D
MOSTRA LA RETINA CENTRALE -MACULA- SOLLEVATA E DEFORMATA DALLA MASSA TUMORALE SOTTOSTANTE (freccia blu). Autore Dr Zuccheri Gianni. Riproduzione non consentita